Mamma, ma anche noi moriamo?…I bimbi e la festa dei defunti.
Nel luogo dove sono nata, un paesino alle pendici dell’Etna, in Sicilia, il 2 novembre, giorno dei defunti, è grande festa per i bambini. Infatti la tradizione vuole che i defunti portino dei doni ai bambini che sono stati buoni e hanno pregato per le anime dei loro cari. Durante la notte i genitori pongono sotto il letto dei più piccini regali e dolci che i bimbi troveranno poi la mattina seguente, convinti che i morti durante la notte siano usciti dalle loro tombe per portar loro i doni. E’ un ricordo della mia infanzia che conservo gelosamente, assieme a quello della visita del cimitero mano nella mano con la mia nonna. E così pensare ai defunti per me non è mai stato lontano dalla quotidianità o qualcosa che facesse paura, fin da bambina.
I miei figli sono nati e vivono a centinaia di km di distanza dal mio paesino d’origine, ma assieme alla mia famiglia cerchiamo di mantenere viva questa tradizione così bella per i bambini, soprattutto grazie ai nonni! Ma la festa in cui si commemorano i defunti può essere anche l’occasione per affrontare un tema assai difficile e delicato come quello della morte. Se ancora la fatidica domanda sul tema non è arrivata, non è detto che tarderà, e comunque sempre meglio essere preparati e cogliere le buone occasioni.
Da mamma ho sempre cercato di dare loro risposte che fossero la verità, calibrando le parole e i significati in base alle loro possibilità di bambini, ma cercando sempre di non allontanarli dalla realtà delle cose. Parlare di morte ci mette un po’ a disagio e fatichiamo a trovare le parole giuste, figuriamoci se poi dobbiamo farlo con dei bambini. In proposito, visto che io vi parlo da mamma e non da esperta pedagoga, ho trovato un utile articolo sul web che potete leggere qui.
Ma anche in questo caso le parole che cerchiamo possono arrivare dai libri, che sempre sono un grande e insostituibile aiuto! Ho fatto una selezione che vi propongo di seguito.
L’anatra, la morte e il tulipano, Wolf Erlbruch, edizioni E/O – Raccontami l’inverno, Rizzoli. Entrambi questi libri raccontano le loro storie secondo un registro assai poetico, lasciando intendere come l’avvento della morte stia nel corso naturale delle cose. Nel primo libro un’ anatra, sentendosi seguita, scopre che a farlo è la morte; le due si frequentano, quasi diventano amiche, fino al decorso naturale delle cose, che vede la morte quasi triste per la dipartita dell’amica. Un vero capolavoro della letteratura per l’infanzia.
Nel secondo, invece si narra dell’amicizia tra un orso e una farfalla e di come quest’ultima continui a vivere nei racconti dell’orso una volta giunta la morte. Per bambini dai 4-5 anni in su.
Per chi avesse perso una nonna o un nonno, vale la pena leggere La carezza della farfalla, edizioni Arka per bimbi dai 3 anni, oppure La nonna in cielo, edizioni Lapis, con le illustrazioni stupende di Pintor, per bambini dai 5 anni.
E sempre illustrato da Pintor per le edizioni Lapis troviamo L’Eco. Un miscuglio di magia e tenerezza, quando a mancare è la mamma. Dai 5 anni. Piccole cose così importanti, di Peter Carnavas pubblicato da Valentina edizioni, ci racconta come il ricordo delle persone care può vivere in oggetti che apparentemente non servono più o sono molto vecchi, perchè ciò che importa è continuare a ricordare, così da essere più forti della mancanza.
Ho fatto poi un giro in rete e ho visto come ogni regione d’Italia ha conservato un suo tradizionale modo di commemorare i defunti, sarebbe bello scoprire quello della vostra regione e viverlo assieme ai più piccini. Sono certa che ne avranno un bellissimo ricordo!
Buone letture!
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