LA TRILOGIA DEL CAPPELLO

VOGLIO IL MIO CAPPELLO! – QUESTO NON E’ IL MIO CAPPELLO,
Jon Klassen, Zoolobri 2012-2013.

In attesa dell’uscita del terzo libro, prevista per settimana prossima, vi racconto i primi due albi illustrati da Klassen, pubblicati in Italia da Zoolibri, che non ringrazieremo mai abbastanza per averci dato la possibilità di conoscere questo autore e illustratore giovanissimo, ma dotato di un’ incredibile talento e una sottile ironia, tutta espressa nelle sue opere.

Storie molto brevi, frasi molto essenziali, imbevute però di significati celati tra le righe, permettono alle illustrazioni di caricarsi di notevole importanza, quasi raccontassero una storia parallela o, addirittura, svelando i significati nascosti tra le parole.

Nel primo, VOGLIO IL MIO CAPPELLOil protagonista è un grosso orso al quale hanno rubato il suo cappello. Sembra proprio molto dispiaciuto di questo.

Un cappello, cosa sarà mai la sua perdita? Eppure le storie della trilogia girano proprio attorno alla brama di questo semplice oggetto!

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L’orso inizia a chiedere a tutti gli animali che incontra se per caso qualcuno lo abbia visto. Nessuno lo ha visto. Il suo cappello è facilmente riconoscibile per la forma e il colore, così, ci appare strano che non se ne accorga quando incontra il presunto ladro.

Ma basta fare un po’ mente locale per partire alla carica e riavere il proprio cappello.

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Qui le illustrazioni parlano da sole, non occorre spiegare…o forse sì? Che fine avrà fatto il coniglio?

In QUESTO NON E’ IL MIO CAPPELLO la vicenda si sposta in fondo al mare, dove a rubare un cappello questa volta è un piccolo pesciolino. Il proprietario è invece un enorme balena, certo troppo grande per indossare un cappello così piccolo. Ma sarà sufficiente questo a giustificarne il furto?

Snocciolando giustificazioni su giustificazioni al suo gesto, il pesciolino raggiunge un luogo da lui ritenuto sicuro.

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Ancora una volta l’ironia un po’ feroce del racconto è espressa dalle illustrazioni che lasciano intendere l’accaduto senza però che le parole lo esplicitino.

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Proprio per questo senso del doppio tra immagini e narrazione scritta, questi albi illustrati possono essere letti in età diverse. Dai tre anni in su se letti assieme, enfatizzando magari la scrittura e lasciando che l’osservazione delle immagini “parli” da sola. Intorno ai sei anni, quando è più facile cogliere le sfumature tra i due livelli di racconto, potrebbero prestarsi per una lettura individuale.

Visto che i miei due lettori di casa hanno proprio quell’età, ho avuto modo di osservare il diverso modo di approcciarsi alle storie di Klassen, che anche in questa duplice possibilità di lettura svela tutta la sua genialità!

Buone letture!

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